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Emanuele da Ora primariamente Marsala |
ip 2.44.136.147 |
il 16/05/2024 12:39:52 |
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Buongiorno a tutti.
Negli ultimi giorni i media sportivi stanno parlando molto del Como, incuriositi dalle potenzialità di una Società la cui proprietà ha un patrimonio multimiliardario, e attorno alla quale gravitano "vip" del mondo del calcio come Fabregas e Henry (diventato azionista di minoranza della Società, e per il quale si vocifera di possibili ruoli operativi in area sportiva).
La vicenda del Como ricorda per ovvi motivi quella del Palermo, e assieme ad altre (es. Bologna, o anche Atalanta) dovrebbe suggerire ai tifosi del Palermo un minimo di ragionevole pazienza nel giudicare l'efficacia dell'operato della Proprietà anglo-emiratina, a prescindere da come sono andate le cose quest'anno e da come andranno sti playoff.
La suddetta proprietà indonesiana acquista il Como nell'Aprile 2019. Allora il Como languiva in serie D, ma alla fine della stagione venne promosso in C (non ovviamente per merito della nuova Proprietà, che arrivò a campionato quasi concluso).
Seguì un campionato di "consolidamento" in C (2019-20, 13esimo posto), un secondo campionato in C concluso al primo posto con conseguente promozione in B (stagione 2020-21), 2 campionati di "consolidamento" in B (2 13esimi posti consecutivi) e infine, quest'anno, la promozione in serie A.
Serie A in 5 anni, ma attraverso un percorso tutt'altro che lineare. Oggi, intervistato da Radio Sportiva, il DS del Como dice che all'inizio l'obbiettivo della Proprietà era arrivare in A in 7 anni, quindi hanno bruciato le tappe.
Si consideri anche il percorso di Società come Bologna o Atalanta. Anche in questi casi, certi risultati straordinari non sono arrivati subito.
I Percassi prendono l'Atalanta nel 2010. Nei primi 5 anni i bergamaschi non vanno mai oltre l'11esimo posto in serie A. Poi nel 2016-17 arriva Gasperini: quarto posto a prima botta, e da allora l'Atalanta non è mai scesa sotto l'ottavo posto ed è addirittura finita terza tre volte.
Discorso simile per i Saputo a Bologna: dopo anni di medio-bassa classifica, quest'anno arriva l'impresa, grazie anche alla mano sapiente di Motta e al lavoro di Sartori, DS dei felsinei dal 2022 e artefice delle fortune bolognesi quanto Motta.
Insomma, morale della favola: fermo restando quanto qua ho scritto ripetutamente circa la scarsa competenza calcistica dei dirigenti del Palermo FC, calma a trarre giudizi "tranchant" sulla Proprietà. Più che altro, le vicende di cui sopra suggeriscono l'importanza , ai fini della riuscita di un progetto sportivo, di pigliare gente giusta: i Gasperini, Sartori etc
Anche per quello, però, può volerci del tempo. |
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