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GdS di oggi: si sofferma sul centrocampo del Palermo, in particolare su Stulac e Vasic | |||
Fonte: Rosanerohome.it - 06/01/2024 - Letta 132 volte |
I gol a tempo scaduto lo hanno fatto entrare nei cuori dei tifosi rosanero, ma sono solo un tassello del lavoro svolto durante il campionato: Stulac non sta semplicemente disputando la miglior stagione in carriera, ma lo sta facendo senza la certezza di un posto da titolare e lasciando in qualsiasi avversario la consapevolezza di potersi accendere in qualunque momento della partita. Un aspetto, quest’ultimo, imparato con dolore da Spezia e Cremonese, entrambe convinte di avere già indirizzato il risultato al Barbera e beffate al fotofinish dal numero 6. Al giro di boa Stulac ha a referto quattro reti e due assist: solo due centrocampisti (esterni esclusi) hanno fatto meglio di lui in Serie B in termini di partecipazione a una marcatura: si tratta di Bernabè del Parma (cinque reti, tre assist) e Tessmann del Venezia (quattro reti, tre assist), ma entrambi al contrario dello sloveno vengono inseriti quasi sempre da Pecchia e Vanoli nell’undici iniziale; per il regista del Palermo sono appena 9 su 17 le partite da titolare, eppure ciò non gli ha impedito di essere efficace come i colleghi. A dicembre Stulac non conta nemmeno una presenza dal primo minuto e i minuti giocati sono appena 82 (recuperi esclusi), sufficienti comunque per mettere a referto due gol (Catanzaro e Cremonese) e un passaggio vincente (per Graves a Como): l’ultima gara giocata dall’inizio è quella di Terni, anch’essa chiusa con un assist per il momentaneo 0-1 di Lucioni. Nel momento in cui Corini ha sospeso le rotazioni a centrocampo, promuovendo titolari Gomes, Segre e Coulibaly (sostituito da Henderson dopo l’infortunio al soleo), le caratteristiche di Stulac gli sono apparse più funzionali a gara in corso, contando soprattutto sulla letalità sui calci piazzati: il francese, apparso comunque in crescita nelle ultime settimane e autore di due passaggi vincenti contro Pisa e Como, ha peculiarità diverse da Stulac in quanto tende a favorire ripartenze palla al piede (mentre lo sloveno predilige il lancio a spiovere o in verticale) e duelli davanti alla difesa (aspetto sul quale garantisce una presenza maggiore rispetto al compagno). Il tecnico a inizio campionato aveva provato a più riprese a farli giocare insieme, ma tale scelta si è rivelata un boomerang poiché il Palermo si esponeva troppo spesso al contropiede avversario, senza riuscire a ripiegare con puntualità; da quando la gerarchia si è cristallizzata, con Gomes in campo e Stulac riserva di lusso, i rosa sembrano aver trovato equilibrio a centrocampo anche grazie al livello più alto garantito dai compagni di reparto, Segre su tutti. Se Stulac è (insieme a Segre) la faccia felice della medaglia a centrocampo, dall’altra parte chi non si aspettava un girone d’andata così complicato è Vasic: un precampionato stellare gli aveva cucito addosso una sorta di etichetta da predestinato, ma prima le incertezze tattiche e in seguito l’infortunio che lo ha tenuto fuori due mesi hanno contribuito a una prima parte di stagione piuttosto anonima, alla quale il numero 20 spera di controbattere con un girone di ritorno da protagonista. La prima missione sarà scalare le gerarchie in mezzo al campo: il lungo stop e il rendimento ottimale dei compagni di reparto lo hanno collocato in fondo alle scelte di Corini, ma in termini di classe e tecnica forse il solo Henderson è al livello dell’ex Padova. Lo scozzese ha probabilmente qualcosa in più per quanto riguarda la visione di gioco, ma Vasic compensa con una velocità e una progressione che nessun altro centrocampista riesce a raggiungere. Il guaio è che in Serie B non è ancora riuscito a mettere in pratica le sue peculiarità: la casella di gol e assist è ancora a zero, anche a causa dei legni che gli hanno negato l’esultanza contro Bari (a pochi secondi dal fischio d’inizio) e Feralpisalò. Nonostante numeri non particolarmente felici, per il Palermo un’eventuale bocciatura non è in discussione: la giovane età di Vasic (compirà 22 anni ad aprile) e l’importante investimento compiuto (2 milioni di euro per strapparlo al Padova, battendo sul tempo club più blasonati come Sassuolo e Feyenoord, e contratto fino al 2028) fanno di lui un elemento centrale del presente e futuro dei rosa. |
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